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L'Operazione Gaza - Fatti ed aspetti legali

Fatti ed aspetti legali

28 luglio 2009

 

RIASSUNTO ESECUTIVO:

 

1. Take-A-Pen presenta qui la sintesi di un documento ufficiale israeliano su Gaza Operativo. Questo documento prende in esame dettagliatamente una serie di argomenti legali, di carattere internazionale e basati sui fatti, che riguardano l'operazione militare intrapresa da Tzahal (Esercito di Difesa d'Israele) a Gaza nel dicembre 2008 - gennaio 2009 ("Operazione Gaza").

 

2. Il documento è stato preparato oggi per collocare l'Operazione Gaza nel suo corretto contesto legale basato sui fatti. Su alcuni degli argomenti il documento offre solo un'analisi provvisoria, in quanto Tzahal sta ancora conducendo indagini approfondite, sul campo e di carattere penale, riguardo allegazioni avanzate riguardo al comportamento delle forze armate nel corso dell'operazione. Tali indagini saranno esaminate dal pubblico ministero militare e sono soggette ad ulteriore revisione da parte del procuratore generale. Inoltre, possono essere presentati ricorsi all'esame giudiziario della Corte Suprema d'Israele (Alta Corte di Giustizia).

 

3. Il documento prende in considerazione il contesto dell'Operazione Gaza e fa notare che Israele ebbe il diritto e anche il dovere di intraprendere un'azione militare contro Hamas a Gaza per arrestare gli attacchi quasi incessanti di razzi e mortai rivolti contro migliaia di civili israeliani, oltre che altri atti di terrorismo. Tra gli anni 2000 e 2008, Israele era stato bombardato da circa 12.000 razzi e proiettili di mortaio, tra cui quasi 3.000 razzi e proiettili di mortaio nel solo 2008. Per molti dei suoi attacchi, Hamas calcolò gli orari precisamente, in modo da terrorizzare i bambini delle scuole durante le mattinate e i pomeriggi. Tali deliberati attacchi causarono morti, feriti e notevoli danni materiali, provocando la chiusura di aziende commerciali e terrorizzando decine di migliaia di residenti che furono costretti ad abbandonare le proprie abitazioni.

 

4. Il documento riferisce che Hamas operò costantemente per aumentare la gittata delle proprie armi e che verso la fine del 2008 i suoi razzi erano in grado di raggiungere alcune delle maggiori città israeliane, oltre ad alcune infrastrutture strategiche, tenendo sotto minaccia un milione di civili israeliani, inclusi quasi 250.000 alunni. Hamas organizzò anche numerosi attentati suicidi contro civili israeliani e accumulò a Gaza una notevole forza militare di più di 20.000 miliziani armati.

 

5. Il documento descrive anche i numerosi tentativi di carattere non militare compiuti da Israele prima dell'inizio dell'Operazione Gaza nel tentativo di arrestare gli attacchi. Tra questi, urgenti appelli d'intervento rivolti al segretario generale delle Nazioni Unite e quindi ai presidenti del Consiglio di Sicurezza, ed aperture diplomatiche (dirette e tramite intermediari) aventi come scopo l'arresto della violenza. Ciò nonostante, Hamas continuò i suoi attacchi attraverso il confine, di fatto intensificandoli. Tra questi attacchi, un raid che fu realizzato nel giugno 2006 da Gaza verso l'interno del territorio israeliano, concluso con il rapimento di un soldato di Tzahal, il caporale Gilad Shalit, che più di tre anni dopo resta in cattività, segregato e senza alcun contatto con il comitato internazionale della croce rossa ("ICRC") o con altre organizzazioni internazionali.

 

6. In una dettagliata analisi legale, che comprende un esame dei principi legali rilevanti e della prassi degli stati, il documento fa notare che la decisione d'Israele di ricorrere alla forza nell'Operazione Gaza fu una risposta necessaria e proporzionata agli attacchi di Hamas. Mentre Tzahal continua ad indagare su incidenti specifici accaduti nel corso dell'operazione, il documento dimostra che i comandanti e i soldati israeliani agirono in base alla Legge Umanitaria Internazionale, inclusi i principi della Distinzione e della Proporzionalità. Secondo tali principi, che hanno grande rilievo sia nell'addestramento di Zahal come nel codice dell'etica e nelle leggi di guerra, le forze di Tzahal diressero i loro attacchi unicamente contro obiettivi militari cercando di assicurarsi che civili e obiettivi civili non fossero colpiti. Nei casi in cui non potevano essere evitati danni incidentali ai civili o ai beni di loro proprietà, Tzahal fece sforzi straordinari per assicurare che i danni non fossero eccessivi, relativamente ai previsti vantaggi militari, in ciascuna delle occasioni e complessivamente. Sia prima che durante l'Operazione Gaza, Tzahal fece molti sforzi, come dimostrato nel documento, per assicurare che gli aiuti umanitari raggiungessero la popolazione palestinese, inclusa l'agevolazione della spedizione di 1.511 autocarri che trasportavano 37.162 tonnellate di merce.

 

7. Dall'altra parte, Hamas, prima e durante l'Operazione Gaza, commise gravi e palesi violazioni della legge internazionale. Il documento riporta i deliberati attacchi di Hamas con razzi e mortai rivolti contro la popolazione civile d'Israele, violando la proibizione della legge internazionale di attacchi deliberati contro civili ed obiettivi civili. Sono anche documentate le deliberate tattiche di Hamas di mettere in grave pericolo la popolazione civile della stessa Gaza. Tra queste, il lancio di razzi dall'interno di zone densamente popolate ed in prossimità si scuole e strutture protette dall'ONU, la requisizione di ospitali per utilizzarli come basi operative e di ambulanze per gli spostamenti, l'immagazzinamento di armi nelle moschee e l'applicazione di trappole esplosive all'interno di interi quartieri civili, in modo che l'attacco di un edificio avrebbe provocato la distruzione di molti altri. Queste azioni, chiaramente dimostrate nel documento da prove fotografiche e filmati video, hanno violato la legge internazionale. Un alto numero di morti e lesioni tra i civili, oltre che una rilevante quantità di danni alla proprietà nel corso dell'Operazione Gaza, sono attribuibili alla tattica di Hamas di mischiarsi con la popolazione civile ed utilizzare strutture protette e proprietà civili, dal loro interno o in loro prossimità. Il saggio ricorda anche le lesioni e i danni diretti causati ai palestinesi dalle esplosioni delle fabbriche di armi di Hamas e dalla caduta anticipata di razzi sui palestinesi all'interno di Gaza.

 

8. Il documento si occupa, inoltre, degli acuti dilemmi affrontati da Israele fronteggiando un avversario che utilizza la sua stessa popolazione come scudo umano. Sono affrontati nei dettagli le numerose precauzioni prese da Tzahal per evitare o limitare i danni alla popolazione civile di Gaza, pur dovendo raggiungere l'obiettivo necessario di arrestare il fuoco costante dei razzi e mortai di Hamas sui civili e le strutture d'Israele. Tzahal, non solo verificò gli obiettivi con controlli incrociati, utilizzando le munizioni meno distruttive possibili al fine di ottenere i legittimi obiettivi militari, ma anche mise in pratica un elaborato sistema di preavvertimenti, inclusi preavvisi generali ai civili (attraverso trasmissioni radio e volantini) in modo da evitare o minimizzare la presenza di civili all'interno delle aree e delle strutture usate da Hamas, avvertimenti zonali, per avvertire i civili di abbandonare aree specifiche prima che iniziassero le operazioni di Tzahal, ed avvertimenti specifici (per mezzo di chiamate telefoniche e colpi di allarme sui tetti) in modo da avvisare i civili di evacuare gli edifici specifici designati per l'attacco. Tzahal lanciò più di 2,5 milioni di volantini e fece più di 165.000 telefonate per avvertire i civili di tenersi lontani dai bersagli militari.

 

9. In questo documento Israele riconosce che, nonostante le precauzioni adottate, l'Operazione Gaza ha avuto come risultato la morte e il ferimento di molti civili e causò ingenti danni alla proprietà pubblica e privata nella striscia di Gaza. Israele non ha alcuna intenzione di minimizzare il costo umano incorso. Al termine del conflitto, il primo ministro Olmert ha affermato: "A nome del governo di Israele desidero comunicare il mio rammarico per aver colpito civili innocenti, per il dolore che gli abbiamo causato, per la sofferenza loro e delle loro famiglie che sono il risultato di una situazione intollerabile creata da Hamas".

 

10. Analizzando gli aspetti legali del conflitto, il documento rileva che le morti dei civili e i danni recati alla proprietà, anche se considerevoli, non significano necessariamente che si siano verificate violazioni della legge internazionale come tale. In particolare, i principi della distinzione e della proporzionalità sono violati solamente quando esiste l'intenzione di colpire i civili o quando vengono stabiliti obiettivi militari con la consapevolezza che civili verranno colpiti in modo eccessivo rispetto ai vantaggi militari previsti. Gli attacchi deliberati di Hamas contro la popolazione civile israeliana hanno violato questi standard, costituendo quindi una violazione della legge internazionale. Al contrario, gli attacchi di Tzahal diretti contro bersagli militari di Hamas, nonostante gli sfortunati effetti sulla popolazione civile di Gaza, non hanno violato la legge internazionale.

 

11. Il documento offre anche una descrizione dettagliata degli sforzi che fece Israele per coordinare e facilitare i soccorsi umanitari e l'assistenza per i palestinesi a Gaza. Sono documentati anche i ripetuti abusi di Hamas nei confronti di tali iniziative, inclusi gli attacchi di Hamas effettuati durante le pause umanitarie contro i passaggi di confine, i dirottamenti degli autocarri e i furti delle forniture umanitarie destinate ai bisognosi.

 

12. Il documento offre anche dettagli ancora inediti circa le molteplici indagini di Tzahal sulle allegazioni, fatte da vari gruppi, secondo le quali sarebbero state commesse violazioni della legge. Le squadre investigative di Tzahal stanno correntemente esaminando circa 100 denunce, incluse 13 indagini criminali ancora aperte, e si propongono di esaminare ulteriori denunce se e quando verranno presentate. Il documento espone le conclusioni preliminari riguardo alcune delle indagini di Tzahal eseguite sul campo, incluse le indagini relative ad allegazioni concernenti: 1) incidenti in cui strutture ONU e strutture internazionali furono colpite o danneggiate; 2) incidenti coinvolgenti attacchi a strutture, edifici, veicoli ed équipe sanitarie; 3) determinati incidenti in cui furono colpiti civili; 4) uso di munizioni contenenti fosforo bianco; e 5) distruzione di proprietà ed infrastrutture private da parte delle forze di terra. Sono fornite il maggior numero di informazioni possibili con considerazione alle indagini tuttora in corso, senza comprometterne l'integrità e l'indipendenza.

 

13. Le indagini sul campo costituiscono solo lo stadio preliminare di un esteso procedimento legale. Esse sono soggette a revisione indipendente da parte del pubblico ministero militare, il quale ha la facoltà di ordinare l'apertura di un'indagine criminale. Le decisioni del pubblico ministero militare sono a loro volta soggette a revisione da parte del procuratore generale e possono anche essere riesaminate dalla corte suprema di Israele (Alta Corte di Giustizia). Il sistema israeliano per l'investigazione delle presunte violazioni, incluso il procedimento di revisione giudiziaria, è un sistema riconosciuto a livello internazionale come scrupoloso ed indipendente; le sue procedure ed istituzioni sono simili a quelli presenti in altri paesi occidentali.

 

14. Israele si rammarica profondamente per le perdite civili occorse durante l'Operazione Gaza. Tuttavia, parimenti a qualsiasi altro stato, Israele ha la responsabilità e il diritto, in base alla legge internazionale, di difendere i propri civili da attacchi intenzionali di razzi. Israele è convinta di aver adempiuto a tale responsabilità coerentemente con le regole della legge internazionale. Ciò nonostante Israele resta impegnata ad investigare scrupolosamente qualsiasi allegazione contraria, rendendo pubblici i risultati delle indagini e delle successive revisioni quando queste saranno concluse.


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