www.takeapen.org 22/09/2023 13:47:57
  _search_ITA
Click to send this page to a colleague_send_to_a_friend_ITA
Click to print this page_print_page_ITA

Quei due punti di vista diametralmente opposti

Mentre Israele piangeva la restituzione delle spoglie dei suoi soldati rapiti in Libano, a Gaza e a Beirut si festeggiava e si esultava


DIMITRI BUFFA

 

E' una scena che abbiamo visto sin troppe volte: da una parte le fami­glie di due soldati morti che piangono al-la vista delle bare in televisione, dall'altra una popolazione, co­me quella di Gaza, te­nuta in ostaggio dai terroristi e da una mentalità che conosce solo l'odio, che al con­trario esulta quando vede le stesse immagini.

Forse il perché dell'impossibilità di una vera pace tra gli israeliani e i palesti­nesi risiede proprio in questi due "diffe­renti punti di vista". E quando è avvenuto lo "swap", lo scambio, tra i cinque terrori­sti di hezbollah, tra cui il sanguinario Sa­mir Kuntar (che nel 1979 sterminò insieme ai suoi complici un'intera famiglia israelia­na) e i corpi di Eldad Regev e Ehud Gold­wasser, i due riservisti rapiti il 12 luglio di due anni fa dagli uomini del "partito di Al­lah" in territorio israeliano, queste scene si sono puntualmente ripetute.


Viene in mente il dolore composto del­la vedova di Ehud Goldwasser, la bellissi­ma e pallida Karnit, venuta due volte in Italia a chiedere aiuto. Karnit Gokldwas­ser è stata il prototipo della moglie e della madre coraggio: in pellegrinaggio dal Pa­pa, a colloquio con Andreotti, a cena con D'Alema.

Non si è fatta mancare niente nel qua­dro dei tentativi diplomatici condotti da parte di un paese come l'Italia, che all'e­poca era comunque meno amico di Israele di quanto non lo sia oggi.


Ma purtroppo è stato tutto vano. Mol­to probabilmente i due soldati erano stati già gravemente feriti prima della cattura e ancora più probabilmente non sono stati curati e quindi sono morti nei primi giorni dopo il sequestro. Ma gli hezbollah che hanno più o meno gli stessi valori degli uomini della "banda della Magliana" non hanno mai ammesso di averli uccisi per non pregiudicare lo "swap" con i militanti vivi che tanto premeva loro.


Qualcuno adesso critica il governo israeliano, e in particolar modo Olmert, che si è imbarcato in una macabra tratta­tiva che ha previsto anche la consegna da parte di Israele dei resti di alcuni terrori­sti palestinesi deceduti molti anni fa.

Mentre nessuna notizia certa è venuta a proposito del pilota Ron Arad abbattuto nel 1986 durante un sorvolo sul territorio hezbollah.

Una trattativa perdente, che ha scate­nato l'ira dei parenti delle vittime, come i familiari di Regev, che chiedono giusta­mente la testa di Hassan Nasrallah. E con la feroce popolazione di Gaza che esulta quando vede le bare dei soldati israeliani in tv mentre il premier Ismail Haniyeh, al potere dopo un putsch islamico e una pu­lizia etnica, si congratula con Nasrallah per l'esito dello scambio di prigionieri.

Davanti a tante macerie morali non re­sta che fare proprie le parole del padre di Goldwasser, il signor Shlomo: "se Nasral­lah considera ‘un gran risultato' l'averci tenuto all'oscuro per due anni, allora mi fanno pena lui e il popolo libanese, hanno perso 800 uomini e la loro intera econo­mia e per cosa? Per qualcuno che ha ucci­so una bimba di quattro anni? Come pos­sono chiamarlo un'eroe? E' solo un ba­stardo quel Samir Kuntar". E su Kuntar ha avuto parole durissime anche il portavoce dell'esercito israeliano secondo cui "quelli che oggi festeggiano il suo ritorno in Li­bano non possono essere identificati con l'intero popolo libane­se".


Queste parole però non sono andate bene alla speaker di Al Arabi­ya, Rima Maktabi, che invece ha giustificato l'esultanza dei simpatiz­zanti di hezbollah in questa maniera: "forse le azioni commesse da­gli israeliani sono peg­giori di quelle di Kun­tar".

Insomma, si fa tanto per non volere credere nella teoria di Huntington dello scontro tra civiltà, ma quando avvengono questi episodi non c'è dialogo o buonismo di re­pertorio che tenga: tra chi sta con Israele e chi appoggia hezbollah c'è un divario di valori quasi lombrosiano.

 

http://www.shalom.it/index.php?option=com_content&task=view&id=93&Itemid=1&ed=9

 

 



Copyright © 2001-2010 TAKE-A-PEN. All Rights Reserved. Created by Catom web design | SEO