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Combattimenti a Gaza

Combattimenti a Gaza: (1) perché Israele ha lanciato un'operazione militare a Gaza?                                                        (2009-01-01)

 

Negli ultimi 8 anni gli sforzi compiuti da Israele per raggiungere la pace hanno ricevuto come risposta una interminabile serie di attentati terroristici da parte di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche palestinesi. Israele aspira ad  intrattenere relazioni pacifiche e di buon vicinato con il popolo palestinese, ed è per questa ragione che prosegue instancabilmente nei suoi sforzi per il raggiungimento della pace. Nell'Agosto del 2005 abbiamo evacuato tutti gli insediamenti ebraici nella Striscia di Gaza in modo unilaterale e senza avanzare alla leadership palestinese alcuna pretesa, pensando che ciò sarebbe servito il conseguimento della pace. Hamas ha da allora investito ogni possibile fondo e ogni sua energia per portare attacchi su Israele invece di edificare Gaza e svilupparla per offrire ai suoi abitanti una vita migliore, ed ha operato contro l'Autonomia Palestinese cacciando brutalmente da Gaza con i suoi ben noti sistemi terroristici coloro che erano legati all'Autonomia. Nonostante che Hamas dichiari esplicitamente che il proprio obiettivo è la distruzione dello Stato d'Israele, noi continuiamo a credere che la pace sia un interesse del popolo palestinese, di Israele e dell'intera regione, e abbiamo più volte dichiarato di essere interessati almeno ad uno stato di calma.

 

Negli ultimi tempi Hamas ha violato lo stato di calma degli ultimi mesi e ha iniziato un massiccio lancio di razzi contro gli insediamenti del sud di Israele  cercando di colpire abitazioni, scuole e asili d'infanzia, centri commerciali e cittadini israeliani in quanto tali. Israele si è comportata con grande moderazione ed ha più volte fatto appello ai Palestinesi perché ponessero fine a questi attacchi e ripristinassero lo stato di calma. Anche l'Egitto, che aveva mediato per il raggiungimento dello stato di calma, ha fatto pressione su Hamas perché ne accettasse la proroga. Anche altri hanno cercato di esercitare pressioni su Hamas perché cessasse i lanci di razzi, ma i leader dell'organizzazione hanno arrogantemente deciso di annunciare il termine dello stato di calma ed hanno iniziato ad incrementare i lanci di missili. In uno dei giorni ne sono stati lanciati sul territorio Israeliano addirittura 80! Poiché Hamas non ha ascoltato gli appelli della comunità internazionale e ha ignorato la decisione 1850 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU in cui le veniva richiesto di cessare le attività terroristiche e di riconoscere Israele, non ci è rimasta nessuna altra possibilità: dobbiamo porre fine al massiccio bombardamento sul nostro paese e dobbiamo dire a questa banda di terroristi, basta, questo è troppo!

 

 

Combattimenti a Gaza: (2) che cosa vuole ottenere Israele?

Lo scopo dell'operazione è di migliorare in maniera significativa il livello di sicurezza delle centinaia di migliaia di cittadini del sud di Israele. Questi cittadini hanno vissuto gli ultimi anni sotto il lancio di razzi e di mortai. Il bombardamento indiscriminato proveniente da Gaza - oltre 12.000 razzi negli ultimi sette anni - ha reso insopportabile la vita di questi cittadini. Nessuna nazione al mondo avrebbe accettato che i propri cittadini fossero bersaglio di un interminabile bombardamento. Quindi lo scopo di questa nostra operazione è di restituire ai nostri abitanti la loro sicurezza e la possibilità di vivere una vita normale. La restituzione della sicurezza e della normalità ai cittadini di Israele, porterà sicurezza e normalità anche agli abitanti di Gaza, che soffrono in prima persona per i lanci di missili e per il terrorismo di Hamas.

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Combattimenti a Gaza: (3) quando interromperà Israele l'operazione?

Noi combattiamo contro Hamas a Gaza perché non abbiamo altra scelta per difendere i nostri cittadini. Il governo terrorista di Hamas, invece, non è interessato alla pace, non tiene in alcuna considerazione gli interessi del proprio popolo - del popolo palestinese - e continua a lanciare missili sui civili israeliani e a invocare la distruzione di Israele. Nessuno stato al mondo può permettere che i propri cittadini vivano in rifugi per otto anni. È insostenibile! Questa operazione si concluderà quando potremo constatare un significativo miglioramento nella sicurezza dei nostri cittadini e vedremo che i nostri bambini possono vivere come i bambini in ogni altra parte del mondo - vale a dire senza la paura che piova loro addosso dal cielo un missile mentre si trovano in un parco giochi.

 

 

Combattimenti a Gaza: (4) coinvolgimento di civili innocenti

Quando un civile innocente perde la vita è sempre doloroso. Ma una cosa va ricordata in modo chiaro: quando Israele colpisce Hamas, cerca in ogni modo possibile di evitare di coinvolgere civili. Hamas ha come obiettivo proprio di uccidere bambini - spara su asili e scuole - e civili; ciò è consono ai suoi valori di organizzazione estremista. I valori che guidano Israele sono invece totalmente diversi. Noi miriamo a colpire solo ed esclusivamente  obiettivi militari - impianti di cui Hamas fa uso per condurre la guerra. Ci sono obiettivi che vengono scartati perché rappresentano un pericolo per la popolazione civile; in molti casi l'esercito israeliano telefona alle case dei civili palestinesi che abitano in prossimità dell'edificio che sta per essere colpito, perché si allontanino dalla zona che sta per subire l'attacco. Ma purtroppo Hamas si nasconde dietro i civili e posiziona i propri impianti e i depositi di armi proprio nelle zone abitate da civili. A Hamas non interessa e non gli fa differenza che cosa accadrà ai civili di Gaza. Venerdì, prima che l'operazione iniziasse, Hamas ha lanciato dei missili e ha ucciso due bambine palestinesi a Bet Laia. A Hamas non interessa la sorte dei propri civili - li usa cinicamente come scudi umani.

 

Combattimenti a Gaza: (5) cosa avverrà dopo?

Chiunque desideri che in questa regione venga raggiunta la pace e vuole che la visione di due stati si trasformi in realtà, deve capire che il terrorismo e l'estremismo devono essere combattuti. L'unica strada che i Palestinesi possono percorrere per vivere bene in un loro proprio stato, passa per l'abbandono della via percorsa da Hamas e l'adozione della via del dialogo e della coesistenza. Israele vuole la pace e per raggiungerla si trova costretta a fronteggiare Hamas. Noi vogliamo per questa regione un futuro migliore e operiamo per vie diplomatiche per poter raggiungere questo obiettivo. Il negoziato con l'Autonomia Palestinese nell'ambito del processo di Annapolis è la giusta strada per raggiungere la pace. Ma Hamas non vuole la pace, ha sempre reagito con sangue e uccisioni ad ogni mossa il cui obiettivo è la ricerca di pace e pacificazione, ed è sempre stata in grado di proporre un futuro fatto esclusivamente di una guerra senza fine. Cerca ogni possibile occasione per colpire israeliani, ma anche Palestinesi che non sono d'accordo con la loro strada, e ha cercato di minare la stabilità di altri paesi. La Pace con Israele e la calma nella regione, potranno essere raggiunti solo ed esclusivamente attraverso il dialogo.  Ma per arrivare a questo, si deve lottare senza compromessi contro gli elementi che tentano di colpire - facendo uso della violenza e del sangue - l'esistenza stessa del dialogo.

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